Organizzazione di Volontariato – Servizi Socio-Educativi e Formativi- Ente Morale (D.P. 18/12/1961 n.1578)
Organizzazione di Volontariato – Servizi Socio-Educativi e Formativi- Ente Morale (D.P. 18/12/1961 n.1578)
Il C.I.R.S. promuove una nuova visione della disabilità che veda la Persona con disabilità come soggetto attivo e sufficientemente autonomo nel proprio percorso di vita, protagonista delle sue scelte, coinvolto nella tutela dei propri diritti.
Nello specifico si vuole:
• incentivare un’immagine autonoma della persona, ponendo le basi per un suo processo di inclusione nel proprio ambito territoriale. Attraverso il contatto sociale si promuove uno scambio reciproco con la realtà extra-familiare, grazie al quale la comunità imparerà a conoscere e ad interagire adeguatamente con la disabilità, al fine di ridurre gli stereotipi ancora diffusi nella società.
• tutelare la salute psico-fisica, mediante interventi Socio-educativi volti alla cura di situazioni di bisogno ed al reinserimento ed all’inclusione sociale.
• offrire interventi di sostegno e sollievo alle famiglie delle persone in carico.
La storia del “CIRS Firenze ODV” ha inizio nel febbraio 1950, (con la denominazione di C.I.A.D. – Comitato Italiano per l’Assistenza alla Donna), quando un gruppo di parlamentari trasversale fra più partiti dell’arco costituzionale (tra cui Maria Iervolino e Lina Merlin), fonda un’associazione per svolgere un’azione in favore delle fasce femminili più deboli ed emarginate. Per l’epoca, il C.I.A.D. rappresenta un qualcosa di molto originale e significativo e la fisionomia delle socie fondatrici caratterizza molto bene il pluralismo politico e culturale del Comitato: parlamentari in carica, esponenti dell’Associazionismo cattolico, singole personalità provenienti da ambienti all’avanguardia e dalla società civile, tutte insieme si impegnano, ideologicamente e concretamente, alla ricerca di un risultato che sappia coniugare un’efficace azione politica con l’operatività che gli obiettivi prefissati (e dichiarati anche nel nome dell’Associazione) richiedono. “Ogni essere umano è una persona e, in uno Stato democratico, ogni persona è cittadino”. Questo è il principio ispiratore su cui si fonda il C.I.A.D. e su cui poggia le sue finalità, decisamente innovative rispetto al comune sentire dell’epoca in materia di prostituzione.
Nel febbraio 1958 viene approvata la legge Merlin sulla chiusura delle case di tolleranza ed il C.I.A.D. cambia denominazione in C.I.D.D. (Comitato Italiano per la Difesa della Donna) e comincia così a promuovere le sue prime iniziative per aiutare, concretamente, le giovani donne uscite dalla prostituzione ad essere accettate dalla società, a creare opportunità di lavoro per mantenere se stesse e i figli, a riunirsi alla famiglia d’origine. Nascono Centri Provinciali in tutta Italia (88 centri provinciali su 94 province), sotto forma di case di accoglienza, centri di apprendistato al lavoro, alloggi protetti, uffici di assistenza sociale.
Nel 1961 il C.I.D.D. viene riconosciuto Ente Morale con decreto del Presidente della Repubblica e le fondatrici creano – fra le altre iniziative – un ufficio studi per proseguire sulla strada della ricerca, con la partecipazione di persone che hanno avuto un grande rilievo nella storia del C.I.D.D./C.I.R.S., come la Contessa Ursula Rimbotti di Firenze. Il lavoro educativo e di recupero svolto dal C.I.D.D. prosegue nei decenni, attraversando anche complesse transizioni. In seguito al decentramento regionale e ad un radicale cambiamento culturale, nel 1977 il Comitato inizia un nuovo percorso, basato comunque sulle tradizioni, sulle persone e sul livello scientifico dei metodi adottati: una realtà ricca di esperienze sociali e scientifiche, un patrimonio di risorse umane e di impegno civile volto al futuro che non può certo andare disperso.
Dal 1984 il C.I.D.D. diventa C.I.R.S., un’Associazione di volontariato con sede a Firenze ma che si radica in diverse realtà locali italiane, e che risponde puntualmente alle esigenze dei singoli territori, promuovendo una cultura di prevenzione e di assistenza nel campo del disagio psico-sociale e dell’emarginazione. Le singole realtà, disseminate un po’ in tutta Italia, danno quindi vita a case di accoglienza, case-famiglia, comunità alloggio per ragazze madri, centri di formazione professionale e di avviamento al lavoro, centri diurni per disabili psico-fisici, ecc., ponendosi, ciascuna per la propria vocazione e specificità, come punto di riferimento per i problemi inerenti il reinserimento nella società delle persone in difficoltà.
Nel 2009 il C.I.R.S. e le singole realtà, costituite in Sezioni locali, hanno ribadito e reso formale la reciproca autonomia patrimoniale, giuridica e amministrativa.
Dal 2012 al 2020 i vari immobili di proprietà del C.I.R.S. di Firenze, dislocati sul territorio nazionale e utilizzati gratuitamente da alcune delle sezioni locali (Genova, Bolzano, Catania, Messina e Palermo) sono stati trasferiti a titolo gratuito nell’ambito di riorganizzazione tra enti.
Il “C.I.R.S. Firenze ODV” (Comitato Italiano Reinserimento Sociale di Firenze Organizzazione di Volontariato), offre oggi servizi socioeducativi e formativi e si rivolge a persone con disabilità psicofisica e/o neurosensoriale, spesso affiancata da problematiche psicosociali.
Come da STATUTO, la struttura istituzionale del CIRS è composta da soci effettivi, chiamati anche associati. Sono soci effettivi coloro che entrano a far parte dell’Associazione in conseguenza dell’accettazione della loro domanda da parte del Consiglio. Hanno diritto di voto.
Tutte le cariche associative sono gratuite. Gli Organi dell’Associazione sono:
L’ Assemblea dei soci
Il Consiglio direttivo
Il Presidente
Il Collegio dei Revisori dei conti
Il gruppo di lavoro è costituito da figure professionali specializzate e qualificate e volontari, risorsa fondamentale per l’organizzazione:
L’équipe di lavoro si riunisce a cadenza settimanale con compiti di programmazione generale ed individuale, di organizzazione e di verifica dei progetti educativi attuati.
Le segnalazioni e le proposte di ammissione provengono, generalmente, dall’Assistente Sociale che segue la persona interessata e che fornisce una dettagliata relazione alla quale può essere, nel caso, allegata una relazione del Servizio Psichiatrico che ha in carico il soggetto.
E’ possibile accedere al centro anche privatamente, su richiesta diretta dei familiari.
Dopo i colloqui di conoscenza col soggetto e la famiglia, in accordo con le varie parti, viene stilato un iniziale programma di inserimento, graduale e modulato comunque sulle esigenze e sulle caratteristiche del soggetto.
Il periodo di osservazione e prova consiste nel far sperimentare alla persona le attività che si svolgono al C.I.R.S., nel conoscere e farsi conoscere ed accogliere dal gruppo già esistente, nell’orientarsi e nel valutare quali siano le sue capacità, personali e manuali e il suo livello di autonomia, sulle quali poi ipotizzare un percorso educativo.
Al termine del periodo di prova viene definita la fattibilità della proposta di inserimento e, con l’assenso della persona coinvolta, si procede a concordare il progetto educativo, riabilitativo e terapeutico individualizzato che fissi gli obiettivi da raggiungere a breve, medio e lungo termine e che indichi le varie fasi di attuazione.
Sono previsti incontri semestrali di verifica ed aggiornamento con gli operatori esterni che seguono la persona ed i familiari coinvolti.
DOVE SIAMO
Via delle Masse, 41 50141 Firenze
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